Nasce il Comitato NoPillon contro la follìa oscurantista – 1 Ottobre 2018
Nasce il Comitato NOPillon contro la follìa oscurantista
1 ottobre 2018 di Giuliana Nuvoli
Martedì 2 ottobre, ore 18.30, Camera del Lavoro di Milano: assemblea pubblica per il ritiro del disegno di legge Pillon su
Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bi-genitorialità
Accidenti! Il senatore Pillon (leghista) ha messo a punto un disegno legge che, ascoltando le sue spiegazioni illuminanti, dovrebbe mettere ordine nell’universo – delicato e doloroso – dell’affido dei figli e dei rapporti fra i coniugi dopo la separazione.
Il personaggio è terrificante, e le sue parole creano una angoscia insostenibile: quella che generavano gli inquisitori nei processi alle eretiche, alle diverse, alle streghe. L’apparenza è quasi gentile, corroborata dai braccialettini al polso e un ostentato farfallino: ma quando inizia a parlare provi un senso di smarrimento e di incredulità che chiudono la gola. Nel giorno del Family Day, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni (testuali):
Mi impegno fin d’ora a rappresentare in Parlamento tutto il mondo pro-life e pro-family, compresi coloro che pur condividendo le nostre battaglie hanno votato altri partiti. Continuerò il mio lavoro per promuovere e sostenere il diritto alla vita e l’identità della famiglia naturale: dobbiamo ritrovare come popolo la speranza nel futuro e generare più figli, altrimenti ci estingueremo.
La mia attenzione sarà anche dedicata al rispetto diritto-dovere dei genitori di educare i loro figli contro ogni indottrinamento gender nelle scuole.
Dovremo anche sanare le pericolose aperture della scorsa legislatura verso l’adozione gay, la barbara pratica dell’utero in affitto e l’eutanasia e rimettere la famiglia al centro della ripresa valoriale ed economica del nostro Paese. Nella Lega ho trovato piena comunione di intenti su tutti questi argomenti.
La piena comunione? Nella Lega tutte famiglie cristiane; tutte saldamente unite per la vita; tutte dedite ai figli, al coniuge e a Dio… cominciando da Matteo Salvini, naturalmente! Per carità, all’ipocrisia siamo abituati; “parlar bene e razzolare male” è adagio vecchio come il mondo e ci turba assai poco. Quello che però è inaccettabile è che sia lasciato spazio ai deliri di Pillon: e che lo faccia il partito al governo. Il partito che i sondaggi dicono in crescita: questo, prima di tutto, crea angoscia. Ma davvero gli Italiani hanno rinunciato a pensare, a sentire, a capire?
Le donne, certamente, no. E con loro gli uomini per i quali le parole dignità, rispetto, civiltà hanno ancora un senso.
Il neonato Comitato NOPillon chiede con forza il ritiro del DDL, indicando che
è necessario il ritiro perché sono apertamente attaccati diritti civili fondamentali, perché il disegno di legge incide pesantemente sulla vita e sulle emozioni dei minori, mette a rischio le donne che vogliono uscire da relazioni violente, incrementa il conflitto e allunga i tempi di separazione dei coniugi, non considera le disparità economiche ancora presenti tra i generi in Italia e costituisce una pesante ingerenza dello Stato nelle scelte di vita delle persone. Con il pretesto di salvaguardare i minori e consentire la bi-genitorialità, questa proposta di legge non considera i dati di realtà della società italiana. […] Considerata l’alta percentuale di separazioni consensuali e di affidi condivisi già garantiti dalla legge vigente, è semplice affermare che il ddl Pillon non è pensato per rispondere alle esigenze delle famiglie e che ha invece l’obiettivo inespresso di scoraggiare separazioni e divorzi, di fatto eliminando l’assegno di mantenimento per i figli e incrementando le possibilità di contenzioso tra i coniugi.
Il lupo si è messo la pelle dell’agnello: almeno ci prova. Sotto l’insegna “difendiamo la famiglia” ci vuol riportare indietro nel tempo, a momenti di oscurantismo, di condanne del diverso, di privazione della libertà di scelta. Di quella vera, intendo: che rispetta le regole; che riconosce uguali diritti a tutti gli individui indipendentemente dalla razza, dalla religione, dal sesso.
Riprendiamo in mano la Costituzione e rileggiamola con attenzione. Non c’è spazio per il senatore Pillon. Non c’è posto per la discriminazione – dichiarata ed esplicita – fra uomini e donne. Noi, ne sia certo (lui e tutta la Lega), non lo permetteremo.